La chiusura di una società porta con sé tanti dubbi pratici e fiscali. Uno dei più ricorrenti riguarda l’IVA: è possibile detrarla in liquidazione? La risposta qui sotto.

Parlare di liquidazione non significa semplicemente tirare giù la serranda o azzerare un bilancio.
Si tratta di una fase complessa, che richiede attenzione, competenze e, spesso, il coinvolgimento di professionisti esterni.
La chiusura di una società, infatti, non è solo un adempimento burocratico, ma un processo articolato che porta con sé valutazioni giuridiche, fiscali e contabili.
In questo contesto, la gestione dell’IVA assume un ruolo chiave.
Se durante la vita aziendale l’attività era esente da IVA e non consentiva alcuna detrazione, la fase di liquidazione riapre scenari diversi.
È qui che entra in gioco il chiarimento fornito dall’Agenzia delle Entrate con l’interpello n. 251 del 22 settembre 2025:
le parcelle dei legali incaricati di seguire contenziosi o azioni di recupero crediti legati alla chiusura della società permettono la detrazione dell’IVA.
Si tratta di un punto importante, perché ribadisce che
la liquidazione non equivale a una sospensione delle regole fiscali,
bensì a un loro pieno riattivarsi in funzione delle esigenze della società.
Continuate a leggere qui sotto per capire come si spiega tutto questo.
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Liquidazione: detrazione IVA
La logica alla base di questa possibilità è il cosiddetto principio di “strumentalità”.
In parole semplici,
se un servizio acquistato risulta strettamente collegato e funzionale alla liquidazione,
allora rientra nei costi deducibili e l’IVA relativa diventa detraibile.
Facciamo un esempio pratico: un avvocato che segue una causa intentata per recuperare un credito residuo, oppure che difende la società in una vertenza legata alla fase di chiusura, non rappresenta un costo “accessorio”, ma un tassello necessario della liquidazione stessa.
La Cassazione, con varie sentenze, aveva già fissato questo principio, e l’Agenzia delle Entrate lo ha ora ulteriormente confermato.
È importante sottolineare che
non si tratta di un’agevolazione straordinaria,
ma dell’applicazione coerente delle regole ordinarie sull’imposta.
Una società che affronta la liquidazione non perde la possibilità di esercitare i diritti fiscali, purché dimostri che le spese sostenute sono realmente e direttamente legate al processo di chiusura.
IVA e detrazione: un aiuto concreto nella chiusura
Chiudere una società significa spesso fare i conti con risorse economiche limitate, crediti da riscuotere e spese inevitabili.
In questo scenario, sapere di poter recuperare l’IVA sulle parcelle dei professionisti rappresenta un margine di respiro.
Non risolve tutti i problemi, ma può ridurre l’impatto di costi che, in ogni caso, non si possono evitare.
Per le imprese, significa poter gestire con maggiore consapevolezza un momento delicato e, spesso, complesso.
In un periodo in cui ogni euro conta, non si tratta di un dettaglio marginale, ma di un’opportunità concreta da non sottovalutare.





