Il Conto Termico 3.0 apre nuove opportunità per chi desidera migliorare l’efficienza energetica degli edifici, con più risorse e strumenti concreti a disposizione. I dettagli qui sotto.

Negli ultimi anni il tema della sostenibilità energetica è diventato centrale nelle politiche italiane ed europee.
Ridurre consumi e costi, abbattere le emissioni di CO2 e favorire l’uso di fonti rinnovabili non è più solo una scelta virtuosa, ma una necessità che coinvolge cittadini, aziende e istituzioni.
In questo scenario, il Conto Termico si è affermato come uno degli strumenti più significativi per accompagnare la transizione ecologica.
Nato con l’obiettivo di incentivare interventi di efficientamento negli edifici,
oggi questo meccanismo è stato profondamente aggiornato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica,
dando vita al cosiddetto Conto Termico 3.0.
La nuova versione si distingue per una maggiore accessibilità, un ampliamento delle tecnologie finanziabili e un incremento delle risorse a disposizione.
In pratica, diventa una leva concreta per chiunque voglia investire nel risparmio energetico, con vantaggi sia economici che ambientali.
Ma cosa cambia davvero e quali sono le opportunità da cogliere?
Continuate a leggere per avere la risposta a questa domanda.
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Conto Termico 3.0 – maggiori beneficiari e nuove tecnologie
Il Conto Termico 3.0 ha esteso la platea dei soggetti che possono usufruirne: oltre a famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni,
entrano in gioco anche enti del Terzo Settore e strutture private non residenziali.
Una novità significativa, che amplia l’impatto dello strumento a settori esclusi fino a poco tempo fa.
Dal lato tecnologico, il ventaglio di interventi ammessi si arricchisce con sistemi innovativi:
- fotovoltaico con accumulo;
- colonnine per la ricerca di veicoli elettrici;
- nuove soluzioni integrate con pompe di calore in sostituzione dei vecchi impianti.
In parallelo, restano finanziabili interventi già collaudati come cappotti termici, infissi ad alte prestazioni e sistemi di illuminazione efficienti.
❌ Vengono esclusi incentivi per caldaie a condensazione ormai considerate superate rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione.ID, CIE o CNS.
Contributi più alti e risorse dedicate
Uno dei punti di forza del nuovo schema è l’aumento delle percentuali di spesa coperta:
per i privati il contributo può arrivare fino al 65%,
mentre per pubbliche amministrazioni di piccoli comuni, scuole e strutture sanitarie è prevista la copertura totale delle spese.
A sostegno di questo impegno economico, il decreto ha stanziato cifre considerevoli:
- 400 milioni di euro all’anno per gli enti pubblici;
- 500 milioni per privati e imprese;
- 20 milioni per diagnosi energetiche.
Un pacchetto finanziario che testimonia la volontà di accelerare la transizione energetica con mezzi concreti e programmati.
Comunità energetiche e modalità di accesso
Il Conto Termico 3.0 apre anche la strada a una nuova dimensione di condivisione dell’energia.
Per la prima volta, infatti, le Comunità Rinnovabili e i sistemi di autoconsumo collettivo possono beneficiare degli incentivi, favorendo modelli di gestione più partecipativi e sostenibili.
Le modalità di accesso restano semplici: l’”accesso diretto” per tutti i beneficiari a lavori conclusi, oppure la “prenotazione dell’incentivo” riservata alle pubbliche amministrazioni.
Un approccio flessibile, pensato per adattarsi a esigenze diverse senza appesantire la burocrazia.
Il Conto Termico 3.0 rappresenta un passo avanti concreto verso un modello energetico più efficiente, incluso e proiettato al futuro.
Un’occasione che unisce risparmio economico e impiego ambientale, offrendo a cittadini, enti e imprese gli strumenti per diventare protagonisti della transizione energetica.