Bonus giovani e Bonus donne

Indice dei contenuti

Le imprese italiane possono usufruire dei Bonus giovani e Bonus donne, pensati per favorire le assunzioni a tempo indeterminato e sostenere il rilancio del mercato del lavoro. Come accedervi.

Come funzionano il bonus giovani e il bonus donne
Assunzioni 2025: via ai nuovi bonus

Con la pubblicazione ufficiale dei decreti attuativi, i nuovi incentivi per l’occupazione previsti dal Decreto Coesione 2024 sono finalmente operativi.

Le imprese italiane possono ora contare su un importane pacchetto di agevolazioni – i cosiddetti Bonus Giovani e Bonus Donne – pensati per favorire le assunzioni a tempo indeterminato e sostenere il rilancio del mercato del lavoro.

Si tratta di misure significative, sostenute da un investimento complessivo pari a 1,1 miliardi di euro, in gran parte finanziati dal Fondo Sociale Europeo Plus.

L’obiettivo?

Promuovere l’occupazione stabile, in particolare nel Mezzogiorno, e offrire opportunità concrete a giovani, donne e persone in condizione di svantaggio.

I nuovi incentivi si rivolgono a tutte le aziende che vogliono inserire in organico nuovi dipendenti con contratto a tempo indeterminato,

putando su due categorie prioritarie:

giovani sotto i 35 anni e donne con un’interruzione significativa del percorso lavorativo.

Di seguito, una panoramica dettagliata delle agevolazioni previste.

Se volete sapere come accedere al Bando per un’energia pulita per le imprese marchigiane cliccate qui.

Bonus giovani e Bonus donne

Bonus giovani: incentivi per chi assume under 35

Le imprese che decidono di assumere, tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025, giovani fino a 35 anni mai inquadrati precedentemente con un contratto a tempo indeterminato, potranno beneficiare di uno sgravio contributivo totale per una durata di 24 mesi.

L’agevolazione prevede un limite massimo di 500€ al mese per ogni lavoratore assunto,

che può salire fino a 650€ mensili nel caso in cui la sede operativa si trovi in una delle regioni del Sul Italia: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia o Sardegna.

Bonus donne: misure a sostegno dell’occupazione femminile

A partire dal 1° luglio 2024, e fino alla fine del 2025, le imprese potranno usufruire di un’analoga agevolazione contributiva per l’assunzione di donne che non abbiano un impiego retribuito da almeno 6 mesi (nelle regioni del Sud) o da 2 anni (nel resto del Paese).

Anche in questo caso, il beneficio consiste in uno sgravio totale dei contributi previdenziali per 24 mesi, con un tetto massimo di 650€ al mese per ogni lavoratrice stabilizzata.

Per le aziende che operano all’interno delle Zone Economiche Speciali, è previsto un ulteriore sgravio che può estendersi fino a 30 mesi.

Questa misura si applica anche ai lavoratori over 35 e prevede lo stesso limite massimo mensile di 650€.to.

Non solo assunzioni

Il Decreto Coesione non si limita a favorire le assunzioni: un’altra parte importante degli interventi è rivolta a chi desidera avviare una nuova attività imprenditoriale.

Sono previsti strumenti specifici di supporto per:

  • giovani sotto i 35 anni;
  • disoccupati di lunga durata;
  • persone in condizioni di fragilità economico-sociale;
  • donne che desiderano entrare o rientrare nel mondo del lavoro.

Le misure comprendono percorsi di formazione gratuita, attività di tutoraggio e contributi economici per sostenere la nascita di nuove imprese, sia nel Centro-Nord che nel Sud, con programmi come Investire al Sud e Resto al Sud 2.0.

Altre novità introdotte dal Decreto Coesione

Tra le disposizioni più rilevanti figurano:

  • l’introduzione di modifiche nei requisiti di verifica della manodopera negli appalti pubblici e privati.
  • l’iscrizione automatica alla piattaforma SIISL per tutti i percettori di NASPI;
  • l’adozione di nuove regole per i datori di lavoro che pubblicano offerte o cercano candidati tramite la piattaforma;

Alcune regole da tenere a mente

Le agevolazioni, pur essendo allettanti, prevedono alcune condizioni precise.

Ad esempio, non sarà possibile accedere ai bonus se nei mesi precedenti all’assunzione l’azienda ha effettuato licenziamenti nella stessa mansione.

Lo stesso vale se avviene un licenziamento nei 6 mesi successivi all’assunzione incentivata.

Inoltre, i bonus non sono cumulabili con altri esoneri contributivi già previsti dalla normativa vigente.

Tuttavia, restano compatibili con il regime di deduzione maggiorata del costo del lavoro previsto da altre disposizioni fiscali.

Anche se si è ancora in attesa delle istruzioni operative da parte dell’INPS, è già possibile iniziare a pianificare con attenzione le prossime assunzioni, per cogliere al meglio i vantaggi messi a disposizione.

Investire oggi nelle risorse umane significa contribuire in modo concreto alla ripresa e allo sviluppo dell’economia italiana. fondamentale prepararsi per tempo, raccogliendo tutta la documentazione necessaria e redigendo con cura il progetto.

Facebook
Twitter
LinkedIn

Orari Studio

Lunedì – Venerdì 9,00 /19:30

Per Appuntamenti

Ultimi Post

Condividi

Facebook
Twitter
LinkedIn

Autore dell'articolo