Bonus formazione giovani agricoltori: un’occasione da non lasciarsi sfuggire per chi vuole crescere nel settore agricolo. Un incentivo concreto che premia l’investimento nella formazione. I requisiti qui sotto.

Nel panorama agricolo italiano, da sempre segnato da sfide e trasformazioni, emerge una novità che promette di dare slancio a chi ha scelto di costruire il proprio futuro tra campi e coltivazioni.
I giovani agricoltori, in particolare, si trovano oggi davanti a un’opportunità inedita:
un sostegno economico pensato per valorizzare il sapere e la formazione tecnica.
In un’epoca in cui gestire un’azienda agricola richiede competenze sempre più specifiche, aggiornarsi non è più un lusso, ma una necessità.
Ed è proprio in questo contesto che entra in gioco un nuovo bonus pensato per chi ha investito, o intende farlo, in corsi, seminari, conferenze o attività formative legate all’agricoltura.
Non si tratta di una promessa generica, né del classico incentivo poco accessibile: questa volta lo Stato rimborsa davvero chi punta a migliorarsi.
E lo fa in modo diretto, trasparente e interamente digitale.
Continuate a leggere per sapere come accedervi.
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Bonus formazione giovani agricoltori – un aiuto concreto
Il contributo, sotto forma di credito d’imposta, può
coprire fino all’80% delle spese sostenute per la formazione,
con un tetto massimo di 2.500€.
Ma non solo: anche i costi di viaggio e alloggio legati alla partecipazione ai corsi possono essere rimborsati, seppur fino al 50%.
L’iniziativa è rivolta a chi ha tra i 18 e i 40 anni e ha avviato un’attività agricola dal 1° gennaio 2021 in poi, rientrando nei codici ATECO che cominciano con “01” (ossia quelli strettamente agricoli).
L’IVA è anch’essa inclusa tra le spese ammissibili, ma solo se non detraibili con altri strumenti fiscali.
In sostanza, si spende per formarsi e si recupera una buona parte dell’investimento.
A patto, ovviamente, di documentare tutto in modo impeccabile: fatture, pagamenti tracciati, corsi certificati.
Come accedere al bonus
La finestra temporale per fare richiesta è breve ma ben definita:
si va dal 25 agosto al 24 settembre 2025.
Nessuna necessità di spedire raccomandate o inviare PEC: tutto si svolge tramite il software “gestione Azienda Agricola” dell’Agenzia delle Entrate.
Chi si accorge di aver sbagliato qualcosa nella domanda può correggere il tiro e inviare una nuova richiesta entro gli stessi termini.
Inoltre, se dovessero verificarsi problemi tecnici nei gironi feriali (dal 20 al 24 settembre), ci sarà tempo fino al 29 settembre per rimediare.
È importante, però, non ridursi all’ultimo momento: la finestra si chiude definitivamente dopo quella data e non saranno ammesse proroghe.
Un vantaggio fiscale, non un rimborso diretto
Il bonus non si traduce in un versamento sul conto corrente, ma in un alleggerimento delle imposte da pagare:
si utilizza, infatti, come credito d’imposta nel modello F24.
La percentuale effettiva del credito spettante dipenderà dal numero complessivo delle richieste ricevute.
Interessante anche l’aspetto della cumulabilità:
il bonus può convivere con altri aiuti di Stato,
purché non si utilizzino fondi diversi per coprire la medesima spesa.
Per chi ha già investito o sta pianificando percorsi di aggiornamento, si tratta di un’occasione più unica che rara per abbattere i costi e aumentare il valore delle proprie competenze.
Insomma, il messaggio è chiaro: chi impara, guadagna.
E questa volta lo Stato fa la sua parte per sostenere chi ha il coraggio di innovare nel settore agricolo.
Prepararsi per tempo, avere la documentazione in regola e muoversi entro i termini può fare la differenza tra perdere un’opportunità o sfruttarla a proprio favore.