Antiriciclaggio – le nuove regole

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Antiriciclaggio, regolamenti europei, privacy e nuovi obblighi operativi: quello che fino a ieri sembrava un insieme di adempimenti già noti, oggi si trasforma in un sistema più uniforme, dettagliato e vincolante. Qui sotto tutti i particolari.

Quali sono le nuove regole sull'antiriciclaggio
Nuove regole per l’antiriciclaggio

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un progressivo irrigidimento delle norme europee in materia di contrasto al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.

Tuttavia, la Legge 91/2025, recentemente approvata, segna un punto di svolta decisivo per tutti coloro che operano in ambito giuridico, contabile e consulenziale.

Notai, avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro dovranno prepararsi ad affrontare un vero e proprio “reset” normativo che andrà ben oltre la semplice revisione di procedure interne.

L’obiettivo?

Creare un sistema di regole armonizzato in tutta Europa, più immediato e più severo, ma anche orientato a supportare i professionisti nella gestione dei rischi.

Continuate a leggere per scoprire tutte le novità.

Se, invece, siete curiosi di sapere cosa dice il nuovo Decreto fiscale 2025 cliccate qui.

Stop al riciclaggio – regole uguali per tutti

Sino a oggi, l’antiriciclaggio in Europa si è basato su direttive che ogni Paese aveva il compito di recepire e adattare al proprio ordinamento.

Questa frammentazione spesso ha creato disomogeneità, interpretazioni discordanti e margini di incertezza.

Con il nuovo corso, invece, si passa a un meccanismo radicalmente diverso:

entreranno in vigore regolamenti europei con effetto diretto e immediato in tutti gli Stati membri,

senza ulteriori mediazioni legislative nazionali.

Questo comporterà la necessità, per gli studi professionali, di aggiornare i propri protocolli, rivedere i controlli sulla clientela e riformulare le valutazioni dei rischi.

In parallelo, la protezione dei dati personali diventerà un tassello fondamentale, con il Garante Privacy pronto a intervenire per assicurare che la nuova disciplina non metta in pericolo la riservatezza dei cittadini.

Il nodo dei controlli

Uno degli aspetti più dibattuti riguarda la supervisione:

chi dovrà assicurarsi che queste nuove regole vengano rispettate?

Si stanno valutando diverse ipotesi, come affidare i controlli a un’autorità pubblica indipendente, delegarli direttamente agli ordini professionali, oppure adottare un sistema misto di vigilanza condivisa.

Qualunque sia la scelta definitiva, la filosofia alla base di questa riforma sembra chiara:

affiancare alla logica sanzionatoria un approccio preventivo e collaborativo.

L’intento è di supportare i professionisti non solo nel rispettare le norme, ma anche nel comprendere e gestire in modo più efficace i rischi legati al riciclaggio.

Anche le eventuali sanzioni dovranno essere calibrate e non sovrapporsi a eventuali provvedimenti disciplinari, così da garantire un sistema più equo e proporzionato.

Una transizione lunga, ma inevitabile

L’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo Single Rulebook segnerà la definitiva eliminazione di tutte le leggi italiane che risultano incompatibili o ridondanti rispetto alle nuove disposizioni comunitarie.

Il calendario di attuazione si protrarrà almeno fino al 2027, un periodo che servirà per mettere a punto nuove norme tecniche, fornire linee guida pratiche sui controlli e ridefinire le modalità di segnalazione delle operazioni sospette.

Particolare attenzione sarà dedicata al Registro dei titolari effettivi, attualmente sospeso in attesa di una decisione definitiva della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

In sostanza, ci prepariamo a un vero restyling del sistema antiriciclaggio, che non resterà confinato nei manuali ma avrà ricadute concrete sulla quotidianità di chiunque operi nel mondo delle professioni regolamentate.

L’evoluzione normativa è ormai in modo e sarà fondamentale per tutti restare aggiornati e pronti ad affrontare queste sfide.

Non si tratta solo di un cambiamento burocratico, ma di un profondo ripensamento del ruolo del professionista nella tutela della legalità e della trasparenza economica.

In un contesto europeo che spinge verso maggiore uniformità e rigore, l’adeguamento non è un’opzione, ma un obbligo strategico e imprescindibile.

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